Spalancare le finestre

Ogni giorno la prima cosa che faccio consiste nello spalancare le finestre e accendere un incenso. Non importa la stagione, il caldo, il freddo o l’inevitabile entrata degli insetti. Ogni giorno comincio la giornata spalancando le finestre. Forse proprio perché fa caldo, fa freddo o entrano gli insetti.

Ogni giornata porta con sé rumori, odori e percezioni differenti. D’estate, ogni tanto, entra una timida ape che compie un giro della casa e, con la rapidità con cui è entrata, esce. Oppure entra l’aria afosa, il sole, l’odore di asfalto caldo, il rumore delle cicale che, nascoste da qualche parte, friniscono. D’inverno sopraggiunge l’aria fredda che a volte sa di pioggia, altre volte è tagliente e squarcia i polmoni e altre ancora profuma di neve o di primavera che sta per iniziare.

Spesso capto qualche bambino che ride, qualcuno che si incontra e si ferma a chiacchierare o sento la postina che suona un citofono nei dintorni e comunica l’arrivo di un pacco. A volte un cane che abbaia e i miei abbaiano in risposta, cominciando un dialogo di cui non capirò mai le parole.

Spalanco le finestre perché mi piace percepire le stagioni con le loro caratteristiche, farle entrare dentro casa e viverle tramite l’insieme di tutte queste piccole cose. Mi ricorda che tutto è un ciclo e niente rimane uguale, ogni cosa muta di giorno in giorno.

Spalancare le finestre mi collega al mondo. Per questo ogni giorno le apro e mi godo le stagioni, fintanto che l’incenso non si esaurisce.

 


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