Scrivere aiuta davvero a mettere ordine dentro se stessi

Nei periodi di forte stress la nostra mente tende a concentrarsi su pensieri ansiosi e ossessivi. A volte possono essere così ricorrenti da occupare e rovinare giornate intere e, per quanto cerchiamo di fermarli, sembrano sempre tornare. La nostra volontà viene scavalcata dalla preoccupazione, la mente risulta meno lucida e le giornate in preda a questa condizione sono estremamente improduttive.

Se ti succede e non sai come arginare il problema ho un metodo semplicissimo da spiegarti:

Comincia a scrivere.

A me è capitato per caso e non ho seguito alcun consiglio. Non avevo letto nulla in merito alla scrittura terapeutica e avevo solo una vaga idea del fatto che tenere un diario fosse consigliato da molti psicologi.

Sfortunatamente, però, non ho mai avuto la costanza necessaria per tenerne uno. Quindi ho sempre accantonato l’idea di scrivere come valvola di sfogo dei problemi personali. Inoltre non credevo che avrebbe potuto realmente aiutarmi, mi sembrava una di quelle cose che un terapeuta consiglia ma che non portano da nessuna parte.

Un giorno, però, ho cominciato ad avvertire che le mie risorse mentali erano davvero al limite. Mi sentivo come scoppiare dal quantitativo di pensieri che giravano nella mia mente. Tutti inutili, poco chiari, ma comunque presenti.

Allora, stufa di quel disordine mentale che mi impediva di concentrarmi su qualunque altra cosa, ho buttato nero su bianco quello che mi frullava in testa. Ho scritto ogni mattina per una settimana sul particolare problema che mi affliggeva in quel periodo. Non era una narrazione cronologica, non assomigliava neanche lontanamente a una storia. Erano più riflessioni.

Dopo una settimana di scrittura il problema si è affievolito. O meglio, si è ricalibrato e la prospettiva è cambiata. I pensieri messi su carta hanno smesso di affollare la mia mente. E’ successo davvero, ha funzionato. Dopo non ho più sentito il bisogno di dover scrivere, un po’ come se si fossero archiviati da soli dopo esser finiti in inchiostro.

Con questo non intendo dire che i problemi spariscono. Probabilmente è il nostro sguardo al problema a cambiare. La mente, però, si svuota, si disintossica e il beneficio è quasi immediato.

Dopo questa esperienza che mi ha lasciata realmente sbalordita ho deciso di informarmi sull’argomento e ho scoperto che sono state fatte tantissime ricerche e esperimenti. Alcuni con risultati davvero sorprendenti.

Lo studio

Uno studio neozelandese, ad esempio, ha dimostrato che anche le ferite fisiche guariscono più velocemente se scriviamo delle esperienze dolorose della nostra vita. Secondo gli scienziati questo è dovuto a una catena di eventi: chi scrive libera le emozioni, supera i traumi e di conseguenza migliora in vari ambiti della vita come nel sonno che, a sua volta, permette una migliore cicatrizzazione.

Mente e corpo sono collegati in maniere che non ci sono del tutto chiare, ma è innegabile che si influenzano fortemente. Chi soffre di alcune patologie e scrive, è meno soggetto ad attacchi e ha una qualità di vita migliore. Anche il sistema immunitario ne giova.

Qualche consiglio per ottenere risultati migliori

Io ne ho sentito il bisogno e ho cominciato a scrivere senza sapere nulla sull’argomento, chi ha analizzato questa pratica, invece, ha scoperto che ci sono metodi migliori di altri per liberarsi dai pensieri in eccesso e migliorare la qualità della propria vita scrivendo.

1.

Scrivi, senza timore, tutto quello che ti passa per la testa. Non darti nessun freno, anche se ti appaiono pensieri assurdi o se ti senti matto nell’averli concepiti. Questa è una parte essenziale. Sono solo pensieri, butta tutto fuori. Se hai il timore che qualcuno possa leggerli dopo un po’ di tempo puoi anche cestinarli.

Non aver paura di metterti totalmente a nudo e non fingere. Anche se quello che scrivi ti appare brutto (e non intendo nella forma), sconveniente o inammissibile, scrivilo lo stesso. Questo permette di processare ciò che realmente ti passa per la testa e di superarlo.

2.

Prendi un foglio, un quaderno e se proprio non hai altro un documento del pc. Meglio la carta e la penna, sono più funzionali per lo scopo. Quando scriviamo a mano, infatti, attiviamo più parti del cervello rispetto a quando scriviamo sulla tastiera. Comporre manualmente le lettere con la nostra calligrafia richiede uno sforzo maggiore e più concentrazione. Questo ha vantaggi in termini di memoria, riduzione dell’ansia e sforzo mentale. Ciò che viene fisicamente manipolato, come la scrittura a mano, ci permette di elaborare meglio i concetti e di instaurare un miglior processo di riflessione (qui puoi trovare uno studio psicologico dell’University of California).

3.

I racconti, di solito, funzionano meglio dei pensieri sparpagliati. Io ho scelto la seconda via perché mi si addice di più ma non è la migliore. Scrivere sotto forma di racconto e di dialoghi quello che si prova aiuta il processo di elaborazione delle emozioni. In poche parole la struttura della storia rende più chiari i propri processi mentali.

4.

Nessuna regola è fissa. Ci sono metodi che si sono dimostrati migliori per la maggioranza delle persone ma non è detto che lo siano per te. Scrivere è una questione personale e molto dipende da come ti viene di getto. L’unica cosa realmente essenziale è non censurarsi in alcun modo, anche se ammetto che possa essere a tratti un po’ spaventoso.

Puoi provare a farlo nei momenti di stress e di cambiamento. Non è detto che tu debba tenere un diario quotidiano. Puoi utilizzarlo solo in caso di necessità, senza fastidiosi obblighi. Se avverti che la tua mente è davvero troppo affollata, che i pensieri sono opprimenti e ripetitivi, prova. Non costa nulla e posso giurarti che con me funziona sul serio quindi potrebbe funzionare anche con te.

Anche questa è una forma di minimalismo, forse una delle più importanti. Fare spazio nella propria mente, liberarla da fastidiose zavorre che peggiorano la nostra qualità di vita.

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