Né buono, né cattivo

I periodi di crisi, periodicamente, si ripresentano. Possono riguardare il lavoro, l’amore, i rapporti con certe persone, le finanze, la salute o qualsiasi altra cosa. Fatto sta che, dei bei periodi di crisi in cui non ci sentiamo a nostro agio con qualche aspetto della nostra vita, capitano.

Tendenzialmente li affrontiamo con un (non particolarmente variegato) arsenale di modalità: allontanandoci – troncandolo cioè sul nascere – lasciamo il lavoro, interrompiamo i rapporti e via dicendo, ignorandolo – facendo finta che non esista – oppure distraendosi con altro come i social, il cibo o qualsiasi altra cosa capace di darci un sollievo momentaneo.

Tutto questo è normale, ma dà un sollievo limitato e non apporta una soluzione a lungo termine. Quindi, di solito, ci ritroviamo al punto di partenza: infelici, giù di morale, insoddisfatti e ancora nel bel mezzo della crisi, nonostante la piccola risoluzione temporanea che, con un po’ di fortuna, abbiamo vissuto.

Cosa fare, allora? Una cosa "semplice": vivere totalmente il dolore, la rabbia, la tristezza, l’ansia o qualunque altra emozione pronta a bussare alla nostra porta. Si tratta solo di sensazioni e, in fin dei conti, di esperienze. Per questa ragione, non dobbiamo escluderle dalla nostra vita: è fare questo che complica le cose. Dobbiamo solo viverle fino in fondo; non sono problemi se ci concentriamo sul fatto che, di per sé, sono solo sensazioni.

Quindi, non preoccuparti. Vivi l’esperienza senza giudicarla come buona, cattiva, sbagliata. Fai pace con il tuo presente, accettalo per quello che è. Non giudicarti perché lO stai vivendo, non credere di non doverlo sentire. Vivilo tutto, fino in fondo, ascolta quello che ha da dire.

Nè buono, né cattivo; sono solo esperienze.

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