La routine per vivere meglio anche in tempo di quarantena

Con questo articolo, più che darti dei consigli, voglio raccontarti la mia storia. Potrebbe essere simile alla tua, oppure opposta. In qualunque caso ci potrebbero essere degli spunti di riflessione interessanti anche per te.

La quarantena va avanti, ormai, da più di un mese. Per me è cominciata prima, intorno al 25 febbraio dato che convivo con un’OSS che entra in contatto quotidianamente con anziani che vanno e vengono dagli ospedali. Ho pensato che fosse meglio non mettere a rischio nessuno ed evitare tutti i contatti prima che Conte decidesse che era giunto il tempo di chiuderci in casa.

Risultato: sono in casa da 49 giorni. Ma non è questo il punto, stare in casa non mi pesa affatto. Stare semplicemente in casa propria è una benedizione. Magari ti annoi, magari non sai cosa fare, ma fidati, è una benedizione. Casa tua è un posto sicuro. Tu l’hai scelta, l’hai arredata e riempita delle cose che ami. Dentro ci sono le persone che ami. Può essere pesante, in certi momenti, però è la prospettiva migliore che potesse capitare.

Diverso è per chi vive con dei sanitari o peggio ancora per chi è un sanitario. Va ancora peggio per chi è un sanitario o per chi vive con un sanitario a contatto con casi accertati di Covid-19. E qui arriviamo al punto.

Ammetto che non l’ho presa troppo bene ma sto imparando un sacco di cose su di me e sul mondo (rimanendo a casa, che paradosso). Ho scoperto, ad esempio, che siamo fatti per riuscire a imparare a gestire ogni situazione. Che quando ti ci ritrovi all’inizio sei spiazzato e senza armi, è un po’ come trovarsi in guerra senza nessun addestramento. Poi, però, capisci le regole del gioco e ti addestri da solo. Non importa quanto sia grave la situazione, ti ci abitui. Anche se pensi di non essere forte abbastanza in realtà lo sei, devi solo darti del tempo.

Poi ci sono comportamenti che aiutano e altri che non aiutano per niente, li ho sperimentati praticamente tutti.

Non aiuta l’irregolarità: dormire a caso, svegliarsi a un orario a caso, mangiare cose a caso.

Non aiuta l’immobilità: non avere voglia di fare niente, essere demotivati e stanchi va bene, ma solo per un po’. Poi basta. Non ci si può crogiolare nella preoccupazione di qualcosa che potrebbe anche non succedere. Non ci si può fasciare la testa prima di rompersela. Il tema immobilità mi è molto caro perché quando succede qualcosa di brutto io tendo a restare immobile. Mi si azzerano le funzioni (non ho fame, non ho voglia di niente) e sento il solo bisogno di dormire per non pensare. Questa, però, non è una strategia vincente ed è solo una strada più breve verso la depressione. Le situazioni non si evitano, si affrontano. Non importa tanto il come, importa solo riuscire a guardarle in faccia per quello che sono. Ecco perché sono tornata, ecco perché sto scrivendo qui e ora.

Non aiuta fossilizzarsi unicamente sul problema: bisogna pensare ad altro, parlare di altro, fare altro. Smetterla di andare alla ricerca di notizie tragiche e cominciare a pianificare il futuro, i sogni, le cose belle che vogliamo per noi quando tutto questo sarà finito. Pensare al futuro può creare una sorta di malinconia che è difficile da descrivere, ma le emozioni non sempre devono essere seguite.

Da un punto di vista pratico, invece, aiuta stabilire una routine per stare bene con se stessi e affrontare questo periodo al meglio:

  • Alzarsi a un determinato orario (nel mio caso, di solito, le 7 del mattino)
  • Fare colazione. Su questo punto ho fatto una scoperta ovvia e scontata per la maggior parte della popolazione ma non per me che non faccio colazione da quando ero bambina. Mangiare al mattino fornisce un incredibile quantitativo di energia. La giornata cambia totalmente se mangi al mattino, provaci anche se non sei un fan della colazione!
  • Programmare le cose da fare in giornata: farsi un piccolo prospetto sulle attività come, ad esempio, pulire la tale cosa, studiare, leggere, scrivere, dedicarsi al lavoro o altro. Sapere cosa fare evita di paralizzarci nell’immobilità e nell’indecisione.
  • Fare almeno una di quelle cose che è da tempo immemore che desideriamo fare ma che, per un motivo o per l’altro, non abbiamo mai il tempo di fare. Era una vita, ad esempio, che volevo guardare Death Note, il famosissimo anime. Missione compiuta.
  • Andare a dormire abbastanza presto, o comunque ad un orario stabilito senza stare svegli tutta la notte. Io tendo a invertire i ritmi quando sono a briglia sciolta ma il risultato è solamente quello di sentirmi peggio. Stabilire una certa regolarità nei ritmi sonno-veglia, invece, consente di essere più lucidi e centrati, oltre ad allontanare la negatività.

Un’altra cosa utilissima è la meditazione (per chi come me non ama troppo l’attività fisica) perché consente di staccare dai problemi in maniera sana senza cadere nella letargia. Se non sai come fare internet è piena di consigli al riguardo, di scuole online, di video e quant’altro.

Scegliere una proprio routine quotidiana aiuta ad aggiungere un senso di normalità a queste strambe giornate. Non sempre è facile crearne una, però, una volta avviata, tutto migliora e questo diventa una spinta in più per proseguire.

Abbattersi non serve a niente. Ora l’essenziale è rimanere calmi e continuare con la propria vita rendendola il più piacevole possibile. Questa è la mia nuova missione.

Se anche tu ti trovi nella stessa situazione non sei da solo, probabilmente siamo in tanti. Se ti va di parlarne puoi lasciare un commento qui sotto 🙂

2 thoughts on “La routine per vivere meglio anche in tempo di quarantena”

  1. Vorrei confrontarmi con te su un punto: per chi non è più così giovane, ma tuttavia in buona salute, la permanenza in casa, utilizzando naturalmente tutti gli accorgimenti anche da te suggeriti, può portare ad un decadimento delle difese immunitarie? Questo eccessivo “nascondersi” ha un risvolto negativo?

  2. Ciao e grazie per il commento!
    Ammetto di non avere competenze adeguate per rispondere a questa domanda in maniera corretta ed esaustiva ma, personalmente, ritengo che possa essere possibile. Ci sono dei modi, però, che potrebbero contribuire a mantenere le difese alte: esposizione giornaliera al sole, attività fisica (anche leggera o moderata), alimentazione corretta e bilanciata, giuste ore di sonno e tecniche di rilassamento. Queste ultime reputo che siano essenziali dato che è stato studiato che ansia e stress abbassano le difese.
    Seguendo questi accorgimenti credo che si possa bilanciare il rimanere a casa con il mantenere le difese alte.

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