Più della metà delle cose che possediamo non servono a niente e, di solito, non ce ne rendiamo conto. Anzi, continuiamo ad acquistarle pensando che possano avere qualche effetto benefico.
Le cose inutili, in questo senso, sono ciò che non trova spazio all’interno della nostra vita, né da un punto di vista pratico né da un punto di vista affettivo. Oggetti che non hanno uno scopo o una motivazione, che non suscitano in noi nessuna emozione positiva. Cose neutre, senza ragione d’essere o, peggio, cose che ci provocano anche qualche senso di colpa (hai presente il tapis roulant abbandonato in camera da letto?).
Hai mai provato a pensare a quante di queste cose hai in casa?
Facendo un giro per le stanze ti renderai conto che ognuna è strapiena di oggetti di questo tipo che devono essere puliti o, per lo meno, spostati. Insomma, creano disordine e basta. Ninnoli che ci costano soldi e un po’ di fatica quotidiana (anche solo a guardarli e a sapere che bisognerebbe fare qualcosa per aggiustare la situazione).
Il primo passo, quindi, è quello di diventarne consapevoli. Ci sono una marea di oggetti che, per noi, non hanno senso ma che popolano comunque le nostre giornate.
Il miglior esempio che mi viene in mente è quello del servizio buono di piatti, bicchieri e posate. Talmente buono da non essere mai utilizzato per paura di romperlo. Che senso ha averlo se non lo si usa?
Liberarsi dal superfluo comporta numerosi benefici:
- Libertà mentale: possedere meno oggetti porta ad avere meno cose a cui pensare e ad accumulare meno stress. Tornando all’esempio del servizio buono, sapere che c’è e che potrebbe rompersi è una piccola fonte di stress. Doverlo pulire periodicamente dalla polvere è un’altra fonte di stress.
- Più spazio: avere maggiore spazio in casa consente di liberare ulteriormente la mente. Inoltre, quando le cose sono meno e non ammassate, la stanza diventa più rilassante e piacevole da vivere.
- Pulizie più semplici: meno polvere, meno cose da pulire, meno prodotti da utilizzare.
- Meno spreco di tempo: passare due ore a pulire l’argenteria inutilizzata quando si potrebbe fare qualcosa di più divertente è un bello spreco, no?
Ciò che bisogna chiedersi, quindi, è se l’oggetto che abbiamo davanti possiede una qualche utilità e soprattutto se ci appaga, se averlo migliora le nostre giornate in qualche modo. Se la risposta è no, lo possiamo regalare a qualcuno che, magari, proverà un’emozione più positiva della nostra. Se la risposta è sì, allora, significa che merita un suo posto all’interno della nostra vita.
Una volta liberi dal superfluo, il benessere sarà immediato e non si proverà nessun senso di colpa. Anzi, si avvertirà una piacevole sensazione di leggerezza.
Tips per liberarsi dal superfluo
Tutto molto bello, ma come fare concretamente per liberarsi dal superfluo?
Scegli un metodo in base alla persona che sei
C’è chi si sente male all’idea di tutto il quantitativo di lavoro da fare (e quindi procrastina) e preferisce partire in piccolo e chi, invece, preferisce fare tutto nel minor tempo possibile, dandoci dentro e circoscrivendo il lavoro a un tempo limitato (ma poi probabilmente a metà lavoro si sente esausto ed esaurito).
Se appartieni alla prima categoria puoi sfruttare la costanza e andare ad agire su piccole zone della casa per pochi minuti al giorno. Puoi partire per esempio da una mensola, spostando tutto per terra, pulendo la superficie e decidendo cosa tenere e cosa buttare. Dopodiché puoi procedere nello stesso modo, il giorno dopo, sulla mensola successiva, su un cassetto o su qualunque altra cosa.
Se appartieni alla seconda categoria, invece, puoi sfruttare il weekend per fare tutto insieme. Sarà sfiancante, ma dopo qualche giorno tutta la casa sarà sistemata. In questo caso puoi agire a stanze o ad aree, ma ti conviene avere un piano per non rischiare di vagare in stato confusionale per l’abitazione. Io, per esempio, faccio parte di questa categoria e parto dalla zona giorno. Controllo quanto c’è sulla scrivania, nel mobile TV, nelle librerie e nello scomparto del divano, poi procedo con la cucina, per poi passare al bagno e alla camera da letto.
Se il processo decisionale ti pare difficile, comincia eliminando le cose doppie
Stabilire cosa è importante e cosa non lo è apre le porte a riflessioni piuttosto complicate sulla propria vita, sul perché delle proprie azioni e su quanto di più intimo vogliamo tenere nascosto. Per questo motivo, per un inizio blando, è possibile cominciare dall’eliminazione dei doppioni: due copie dello stesso libro (magari una comprata e una che ti è stata regalata), due o più orologi in disuso, due abiti uguali, le cover dello smartphone, ecc.
Rifletti sul perché
Decidere cosa tenere e cosa è superfluo non è mai semplice e, di norma, tendiamo a voler conservare cose veramente inutili perché qualcosa ci suggerisce che sbarazzarcene è in qualche modo pericoloso o doloroso. Sai perché questo accade? Probabilmente perché sotto i cumuli di cianfrusaglie si nascondono le nostre più vere paure.
Ti faccio qualche esempio: comprare cumuli di libri nasconderà a te stesso il fatto che temi di non essere poi così intelligente. Appassionarsi a mille hobby, comprare un sacco di attrezzatura e poi mollare tutto subito dopo ti preserverà dalla paura di non essere abbastanza interessante.
E sai una cosa curiosa? Succede a tutti, proprio a tutti. La mia collezione di classici lo dimostra in pieno: sono 26 volumi, ne ho letti 5 e, a dirla tutta, non ho intenzione di leggerne altri. Perché li tengo? Cosa devo dimostrare e a chi? Perché l’idea di darli via mi spaventa?
Cosa perderò, davvero, una volta fatto? In realtà niente, una volta lasciata andare l’idea che il mio valore dipenda da quello che ho e, conseguentemente, da quello che gli altri pensano di me guardando quello che ho o che faccio.
Sai qual è la verità? Il tuo valore è intrinseco e non dipende da nulla di quello che possiedi. Le tue cose non sono te.
Poniti le giuste domande e datti risposte sincere
- Cosa ho comprato che non sto usando?
- Cosa mi hanno regalato che non sto usando?
- Mi serve?
- Mi piace?
- Quand’è l’ultima volta che l’ho usato?
La tua mente cercherà un sacco di alibi: è nuovo, è costato un sacco, potrebbe servirmi, prima o poi lo uso. Nel 98% dei casi sono menzogne, e lo sai benissimo.
Lascia andare
Come fare per gli oggetti che non servono a nulla, che hanno un forte impatto emotivo e ai quali non si vuole nemmeno pensare? Faccio riferimento alle vecchie foto, ai ricordini delle vacanze, ai regali dei nonni che non ci sono più.
In merito a questo mi viene in mente un aneddoto: da bambina e, successivamente, da ragazzina, collezionavo palle di neve dai posti che visitavo e ne avevo una discreta collezione. Quando sono andata a vivere da sola tutte le mie palle di neve sono finite in uno scatolone nella soffitta dei miei e, un giorno, mio padre ha deciso di portarmele.
Peccato solo che una di esse si era rotta, perdendo conseguentemente tutta l’acqua e rendendo il fondo del cartone mollo. Tirandolo su si è sfondato e tutte le palline di vetro si sono frantumate a terra.
Quando mio padre me l’ha raccontato, tempo dopo, aveva paura della mia reazione. In fin dei conti erano cose che collezionavo fin da quando ero bambina: c’era il mio viaggio a Parigi, quello a Dublino, l’altro Edimburgo e in posti dove probabilmente non sarei mai più tornata. Quando mi ha comunicato la notizia mi sono messa a ridere e gli ho detto di star tranquillo, che non importava. Il mio cervello, intuitivamente, ha capito che la cosa non era affatto rilevante: in fin dei conti quelle erano palle di neve, mica i miei viaggi.
Gli oggetti non contengono ricordi e non trattengono l’amore, noi lo facciamo. Una volta capito questo possiamo lasciarli andare. Sono solo pezzi di plastica, vetro, metallo o qualche altro materiale, niente di più. I ricordi, l’amore e le emozioni sono nella nostra testa, nel nostro cuore e in nessun altro posto.
Metti quello che non vuoi tenere in mezzo alle scatole
Ad esempio vicino alla porta d’entrata o comunque in un punto che ti intralcia. Sai qual è il rischio? Di accumulare un sacco di roba superflua dentro scatole e sacchetti, di mollarle in qualche angolo e di lasciarle lì a stazionare.
Un po’ per pigrizia, un po’ per procrastinazione, un po’ per paura di eliminarla davvero. Datti fastidio da solo, così sarai certo di fare concretamente qualcosa per liberartene.
Ora goditi il viaggio! Liberarsi dal superfluo non è solo una segno di spunta sulla lista delle cose da fare, è molto, molto di più. Per un aiuto ulteriore puoi leggere anche il post che ho dedicato a come diventare minimalisti e, se il problema maggiore sono i vestiti, al decluttering dell’armadio.
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