Ho la fortuna, per il momento, di avere un lavoro estremamente flessibile che non presenta particolari norme per quanto riguarda gli orari o i giorni di lavoro. Posso gestire tutto in completa autonomia, da qualsiasi luogo e senza obblighi esterni.
Questa è un’arma a doppio taglio: si finisce a lavorare moltissimo o si rischia di procrastinare e di non lavorare niente. Ci vuole concentrazione, disciplina e autocontrollo. Insomma, da un certo punto di vista è una gran fortuna, dall’alto non avere obblighi è un gran casino.
La cosa che, però, mi piace molto, è che posso sperimentare varie modalità di lavoro fino a trovare quella più adatta alle mie esigenze, capace di creare il giusto equilibrio tra vita e lavoro.
Dato che il mio obiettivo è quello di ottimizzare il lavoro, lavorare meno, lavorare meglio, vivere felice e avere tempo per ciò che per me è davvero importante, ecco che si è affacciata alla mia mente l’idea di provare la settimana lavorativa di 4 giorni, sperimentata già da diverse aziende in varie parti del mondo (come, ad esempio, la Microsoft).
Nessuno studio, infatti, afferma che più ore di lavoro equivalgano automaticamente a più produttività. É solo un’idea che non trova riscontro, soprattutto, quanto il lavoro è intellettuale e autogestito. Le capacità cognitive, infatti, hanno la tendenza a declinare molto velocemente e, oltre a un tot di ore settimanali, si va incontro all’inevitabile stress psico/fisico che porta all’abbassamento delle funzioni mentali.
Qual è, quindi, il tempo ottimale di lavoro? Difficile a dirsi! Secondo McKenzie: «Il grado di stimolazione intellettuale può dipendere dal numero di ore in cui lavoriamo. Il lavoro può essere una spada a doppio taglio, nel senso che può stimolare la nostra attività cerebrale, ma allo stesso tempo lavorare per troppe ore può causare fatica e stress, danneggiando le nostre funzioni cognitive».
Karl Ericsson, professore di psicologia alla Florida State University, ha provato a rispondere alla domanda. Afferma: «Abbiamo scoperto che i lavoratori esperti si mettono all’opera in un range tra le 21 e le 35 ore settimanali. In ogni caso, non lavorano mai più di 3/5 ore al giorno. Quando possono scegliere liberamente il proprio orario lavorativo, questi professionisti non superano mai questo numero di ore. Lo sforzo è quindi considerato da loro ottimale per raggiungere i risultati desiderati».
Per il momento, prima di avere informazioni migliori, mi limiterò ai 4 giorni settimanali e un totale di 5/6 ore al giorno, pianificando anticipatamente il lavoro. Tentar non nuoce!