Il bagaglio perfetto

Il bagaglio perfetto risponde ad alcuni requisiti. Il primo riguarda il peso. Non farti fregare dall’estetica, non farti vendere cara la pelle. Ci saranno valigie stupende che sarai fiero di avere con te. Ma in aereo, però. Non se le devi portare in cabina. Quelle sono da treno, meglio ancora da auto: pesano. Se hai un limite di carico perchè segliere un contenitore pesante, dovendo poi ulteriormente limitare il contenuto? Ti rendi conto che stai mettendo un quadro piccolo e di scarso valore in una immensa, costosa cornice? Ha senso? Ha senso imbarcarsi in imprese in cui la fatica è superiore all’esito? Hanno senso le relazioni ad “alto tasso di manutenzione”? I mutui sul novanta per cento del valore di un immobile? Quante vite hanno rovinato? Quanta gente ha trasportato più valigia che vestiti, più forma che sostanza, più apparenza che realtà? Non è stato questo uno dei mali d’inizio del terzo millennio, la causa della grandi crisi economiche e morali che ancora durano?

Il bagaglio ideale è leggero, perchè serve a contenere il maggior numero possibile di indumenti, cosmetici, farmaci, libri, apparecchi elettronici, regali, emozioni, progetti, memorie. Non conta com’è quando è chiuso, conta com’è quando lo apri. Vale per la casa che sceglierai. Per la persona con cui passerai gli anni a venire.

Conta che sia agevole andarci in giro. Abbia manici e rotelle che non si spaccano alla prima trasferta. Sia maneggevole e veloce. Conta che niente e nessuno ti ancori. Perchè accettare situazioni o rapporti che ti chiedono (o impongono) di essere ciò che non sei? […] Oggi sei questo, sei qui. Domani potresti voler provare a essere altro e altrove. Portando con te quel che conta e chi conta. O facendoti portare da loro, giacchè tu per primo non devi essere una zavorra. Quindi controlla di che materiale sei fatto, quanto ingombri, se hai troppe pretese, debiti, aspettative, problemi irrisolti.

[…]

L’interno del bagaglio è ugualmente importante e suggestivo. Perchè sia funzionale è necessario che abbia scomparti e zip. Gli scomparti servono per dare agli oggetti un posto predefinito per farli trovare più in fretta, con la zip vengono nascosti alla vista e protetti. Non tutto deve essere esibito, ma tutto deve essere reperibile. Tutto è dentro di noi, da qualche parte, non chiuso ma riparato da una cerniera. […] Non cadere nella trappola degli organizer: sono suddivisioni pensate da un’altra mente, usa la tua. Riappropriarsi dello spazio e del tempo è la vera conquista.

Gabriele Romagnoli, Solo bagaglio a mano

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