Cos’è il minimalismo? In sostanza, un modo di approcciare alla vita che consiste nell’eliminare dalla propria sfera personale tutto ciò che è superfluo. Questo comprende gli oggetti, i mobili, i vestiti e ciò che possediamo di materiale. Fin qui nulla di difficile, di decluttering se ne parla spesso in quest’ultimo periodo, ma questa definizione non basta.
Per superfluo, infatti, si intende anche tutto quello che ci ingombra a livello mentale: le troppe cose da fare, le perdite di tempo, le attività inutili che compiamo spinti da ragioni imprecisate, ma anche i rapporti che ci fanno stare male, i comportamenti disfunzionali.
Il minimalismo, quindi, può essere applicato davvero a qualsiasi sfera della vita:
- Gli oggetti materiali che possediamo
- I contenuti che guardiamo
- Le relazioni che abbiamo
- Le attività che svolgiamo
- Il nostro lavoro
- Il nostro modo di comportarci
- Qualunque tipo di scelta che siamo chiamati a prendere
Cominciare un percorso di questo tipo ci consente di riflettere su noi stessi e di selezionare solo ciò che è realmente degno di restare, quello che per noi ha importanza e ci rende davvero felici, tralasciando tutto il resto.
Per questo l’applicazione del minimalismo varia da persona a persona e può essere messo in pratica in gradi differenti. Ci si può concentrare prima sugli oggetti materiali e poi scavare a fondo nel proprio modo di essere, oppure fare il contrario. Lo si può applicare principalmente ai rapporti e poi al resto, oppure utilizzarlo per organizzare il lavoro.
Non ci sono numeri stabiliti e non c’è nessuna lista che ti dica cosa è necessario possedere. Non riguarda solo gli oggetti, il buttare le cose e il rendere gli spazi vuoti e asettici. Il tuo modo di vivere il minimalismo dipende unicamente da te, dalle tue passioni, dal tuo carattere e dalle tue ambizioni. Quello che gli altri possono fare, al massimo, è ispirarti a scavare a fondo, motivarti nel proseguire in questo percorso e offrirti spunti di riflessione.
Il minimalismo non deve essere vissuto come una gara a chi ha meno, anche se spesso si tende a entrare in competizione o a dare credito solo al minimalismo estremo. Ognuno declina il concetto come meglio crede, selezionando quello che ritiene necessario per la propria vita. Non esiste minimalismo all’acqua di rose, perché nessuno dovrebbe prendersi la briga di decidere per te.
All’inizio può essere difficile staccarsi da tutto quello che si ha e modificare il proprio approccio. Poi, però, si riesce a cambiare prospettiva e tutto diventa più chiaro e semplice.
Quindi, per tirare le fila del discorso, per definire cos’è il minimalismo direi questo: è un modo per creare ordine e armonia, sia nei propri spazi fisici sia all’interno della propria mente. È un approccio alla vita che insegna a individuare ciò che è davvero importante, oltre a mostrarci le cose per quelle che sono (soprattutto nei rapporti personali) e a creare uno stato di maggiore benessere.
Quando tutto ha un motivo e uno scopo, quando ciò che ci circonda è bello e utile, quando i rapporti sono chiari e gli scopi definiti, si smette di brancolare nel buio e si raggiunge una sorta di stato di serenità.
Tutto (o quasi!), nella nostra vita, dipendere da noi. Per intraprendere questo percorso, più che dei sacchetti dell’immondizia, serve una lente di ingrandimento per vedere bene all’interno di se stessi e molto, moltissimo, coraggio. Solo cominciando a ragionare su ciò che si vuole, si riesce a capire ciò che non si vuole. Per questo motivo può essere estremamente utile riflettere sui propri valori, capire la persona che siamo e che desideriamo essere.
Per concludere un discorso che in realtà è ben più ampio di così e che nel tempo verrà scomposto in altri articoli, posso dire che approcciare alla filosofia minimalista ci aiuta a essere consapevoli e, grazie proprio a questa consapevolezza, saremo in grado di individuare le cose importanti della vita e tenercele strette.
Ecco, in breve, cos’è il minimalismo.