Consumo dei farmaci: quanto abbiamo bisogno di tutti i medicinali che ci sono in commercio?

Le nostre medicine occupano un cassettino di un mobile. Io posso affermare che, se il tutto dipendesse solo da me, in casa avrei solo qualche cerotto e il Santo Paracetamolo che cura tutti i miei malanni più frequenti.

Tuttavia la casa non è solo mia e ognuno ha esigenze particolari, soprattutto i cani. Ho più medicine per loro che per gli umani!

In merito al tema della salute mi viene in mente un autore che ho studiato all’università: Ivan Illich, un libero pensatore austriaco che ha dato un gran contributo alla discussione sulla decrescita.

In merito al suo saggio più famoso, La convivialità del 1973, su Wikipedia possiamo leggere:

MEDICINA. Nella società industriale la salute è una merce e la popolazione ha imparato a sentirsi malata e a farsi curare nella ricerca della salute migliore. Di fatto la maggior parte delle pratiche mediche non necessita di un vero e proprio specialista, in quanto si tratta di procedure semplici e di facile apprendimento per la maggior parte degli individui. La medicina moderna, però, rilega nella figura degli specialisti gli unici possessori del sapere medico e quindi della vita dei loro pazienti, rendendoli tutti vittime del sistema della crescita. Essendo la medicina una merce di scambio nella società della crescita, l’ospedale come la scuola si basa sul principio che si fa credito solo ai ricchi. I medici di prima classe prodotti dalle università, ignorano la presenza di milioni di contadini e concentrano le loro forze e le loro conoscenze sulla minoranza abbiente e industriale della popolazione. La medicina è quindi produttrice attiva di inequità, e quindi contro la convivialità. Una medicina conviviale è uno strumento alla portata di tutti. I lavoratori della salute ne sono un esempio.

La domanda che mi ha subito fatto scattare in mente è: quanto abbiamo bisogno di tutti i medicinali che ci sono in commercio? Quanto siamo spinti, invece, alla ricerca della salute perfetta e quindi a un eccessivo consumo di farmaci anche quando non è necessario? Per carità, non voglio cadere nelle teorie del complotto o nel sabotaggio delle case farmaceutiche, però porsi delle domande è importante.

La filosofia di vita che sto applicando, quindi, mi spinge a interrogarmi su quanto ci sia effettivamente bisogno di tutti i vari tipi di medicine presenti in commercio e quanto, invece, dipenda dalle nostre insicurezze continuare a comprarne anche per i malanni minuscoli.

Cercare di costruire delle linee guida per il consumo dei farmaci

Io non sono un medico e non sono un farmacista. Mi sembra importante metterlo in chiaro. Sono solo una normalissima cittadina che si trova alle prese con tutti i prodotti che esistono in commercio e che, quindi, deve cercare di fare le scelte più giuste e sensate. Quello che scrivo qui deriva unicamente dal mio buon senso, non è verità assoluta e non è regola.

Premesso tutto questo credo che sia importante cercare di costruirsi un proprio insieme di linee guida per il consumo dei fermaci.

Le mie linee guida sono le seguenti:

1. Se non so le cause del malanno, il suo funzionamento e se non ho delle informazioni reali, non prendo nessun medicinale.

Non sono una grande fan dell’andare per tentativi o per sentito dire. Alcune patologie mostrano gli stessi sintomi ma hanno cause diverse. Per fare un esempio: acne e follicolite sono molto simili visivamente ma hanno cause diverse, nel primo caso si tratta di ipercheratinizzazione degli osti follicolari con ritenzione di sebo sottocute, nel secondo di un’infezione batterica, micotica o mista. Io potrei benissimo convincermi di avere una follicolite e decidere di comprare un antimicotico da banco non ricavando nessun beneficio (o magari addirittura un danno) perché in realtà si tratta di acne.

2. Gli antibiotici solo quando sono davvero necessari

C’è chi prende l’antibiotico per la febbre o il raffreddore. Peccato solo che nella maggioranza dei casi queste due patologie sono portate da un virus e non sono di origine batterica. Gli antibiotici vanno presi solo in caso di patologia portata da batteri, quindi neanche nella maggior parte dei casi di tosse e mal di gola. Assumere antibiotici quando non è necessario porta alla resistenza a questo tipo di farmaco. Cosa succede, allora, quando prendiamo davvero una polmonite batterica e abbiamo abusato per tutta la vita degli antibiotici? Succede che non riusciamo a curarla perché siamo resistenti.

3. No agli integratori

Gli integratori causano da sempre un sacco di controversie. Tutti però sappiamo che una dieta bilanciata è in grado di offrirci tutti i nutrienti necessari, senza bisogno di prendere nessuna pastiglia extra. Perché, allora, non impegnarsi a mangiare meglio? Spesso la via più breve e più facile ci attira di più rispetto a ciò che richiede maggiore impegno, ma il gioco vale la candela?

Con questo non voglio dire che tutti gli integratori sono inutili o malvagi, dico solo che io preferisco non prenderli e concentrarmi su uno stile di vita più sano. Poi naturalmente è necessario che un medico valuti caso per caso, in base alle specifiche di ciascuna persona.

4. Gli equivalenti (o generici) sono davvero equivalenti

Le persone non si fidano, ma la Tachipirina è del Paracetamolo chiamato con un altro nome. La molecola è quella, la marca non fa il medicinale. E’ la composizione chimica a farlo.

Vuoi approfondire? Ecco un articolo che spiega alcune cose utili sugli equivalenti e su come funzionano.

5. Far lavorare il sistema immunitario

Quando ho la tosse o il raffreddore aspetto che passi. E’ fastidioso, certo, ma sono problematiche che con un pochino di pazienza passano da sole perché il corpo lavora per sconfiggerle. Io mi fido del mio organismo e lo assecondo; se ho i sintomi influenzali non voglio essere scattante come un grillo e fare mille cose in un giorno. Il mio corpo mi sta chiedendo del riposo e glielo concedo. Con la febbre a 37,5 non è necessario prendere qualcosa per abbassarla. Si tratta, infatti, di una reazione utilissima per il corpo che aumenta la capacità del sistema immunitario. Non devo guarire per forza ogni piccolo sintomo.

Un bel decluttering di tutte queste cose per fare spazio ad altro

Alla luce di quanto detto il consumo di farmaci si riduce notevolmente. Per quanto mi riguarda posso rinunciare a:

  • La maggior parte degli antibiotici, dato che sono anni che non ho nessuna infezione batterica delle vie aeree
  • Tutti gli integratori presenti in commercio
  • Tutti i medicinali per far passare i sintomi influenzali- sciroppi per la tosse, fluidificanti, mucolitici, sedativi, spray nasali etc.
  • Tutti i nuovi prodotti che promettono miracoli – come per il dimagrimento, per la memoria, per le prestazioni

Di contro ci sono cose che si possono aggiungere. Un miglioramento dello stile di vita permette di contrarre molte meno malattie. Secondo il Ministero della Salute, ad esempio, una dieta sana riduce di 1/3 la possibilità di contrarre un tumore. Quindi aggiungiamo:

  • Una dieta più sana – giusto apporto di nutrienti, adeguato numero di pasti, attenzione al sale e ai quantitativi di zucchero.
  • Un’adeguata attività fisica – moderata ma presente.
  • Giuste ore di sonno.