Come diventare minimalisti

Se stai leggendo questo articolo probabilmente ti sei accorto che qualcosa nel nostro stile di vita non va. Intuirlo è abbastanza semplice: basta aprire un giornale o guardare un TG per vedere che il mondo è al collasso, i rifiuti ci sommergono e la dislocazione delle aziende crea numerosi abusi e vittime.

Pensando meno in grande e accantonando per un momento i mali del mondo, ti sarai sicuramente accorto che qualcosa non va neanche da noi. Nei continenti occidentali, in Europa e in Italia. In te e nei tuoi amici.

Siamo infelici delle vite che conduciamo e questo ci porta a ricercare sempre qualcosa di nuovo e diverso. Ci alziamo con difficoltà al mattino e svolgere le nostre mansioni non ci entusiasma, abbiamo smesso di creare i nostri progetti e credere di poterli realizzare. Siamo sommersi da preoccupazioni, lamentele, problemi. Arrivano dai programmi televisivi, da chi ci prepara il caffè al bar e, spesso e volentieri, da noi stessi. In poche parole non conduciamo una vita serena.

Eppure pensaci, abbiamo tutto. Quasi nessuno non possiede un telefono, non va mai a cena fuori, non ha una TV di ultima generazione o del cibo in tavola. Come mai, allora, siamo così scontenti?

La risposta è che abbiamo talmente tanto da non saper più riordinare le nostre priorità. Abbiamo così tante cose che è quasi come non averne. Non sappiamo più da che parte girarci e cosa guardare perché la scelta è troppa.

Se sei qui è perché, in qualche modo, il minimalismo ti interessa e vuoi cercare di utilizzarlo per migliorare la tua vita. Naturalmente non ci sono formule magiche e non sarà seguendo 10 passi o 7 mosse che riuscirai a diventare minimalista.

Il minimalismo è più un processo continuativo, fatto di scelte prese ogni giorno. Adesso, comunque, lo vedremo meglio.

Sai in cosa ti stai imbarcando?

Quando sentivo la parola “minimalismo” mi veniva in mente il marmo, il colore bianco, una casa vuota e una pianta da interno color verde intenso. In pratica un’immagine da stock di qualche servizio che vende foto su internet.

Tipo questa.

Siamo portati ad associare a questa parola diversi concetti:

  • Minimalismo da ricchi uomini bianchi (americani): conto in banca a sei zeri, casa rifinita in marmo, Macbook, Iphone e arredamento ricercato.
  • Vita nomade e selvaggia: al contrario del primo caso qui ci viene in mente lo zaino da 50 litri che contiene tutto ciò che si possiede, i van, i viaggi nel Pacifico.

Se non sei un ricco americano o un nomade sei fregato.

La realtà è che non è assolutamente vero. Il primo passo è abbandonare i pregiudizi e quello che si crede di sapere. Non ci sono regole stabilite e chiunque può cominciare questo percorso: ricco, povero, bianco, nero, statico, dinamico. Si può applicare alla vita quotidiana, alla vita avventurosa, a qualsiasi tipo di esistenza.

I pregiudizi nascono da alcuni semplici fattori. Se sei molto ricco è facile che tu prediliga la qualità di quello che compri, se viaggi in tutto il mondo è facile che tu non voglia trasportare chili su chili di roba che non usi.

Quindi dimentica tutto e ricominciamo dalle domande fondamentali.

Cos’è il minimalismo?

Una corrente, uno stile di vita. Chi lo segue in un primo momento elimina tutto quello che possiede e che crede sia in esubero e in un secondo momento evita di cadere nuovamente nell’errore di possedere cose in esubero. 

Lo scopo è quello di avere meno oggetti possibili?

No, io credo che sia necessario modificare il punto di vista. Lo scopo non è avere meno oggetti possibili, ma possedere ciò che è davvero utile e ciò che realmente si desidera avere.

Si parla solo di cose materiali?

No. Gli oggetti rappresentano uno dei primi step. Sono facilmente individuabili, li possiamo vedere e toccare. Ciò che decidiamo di comprare, comunque, la dice lunga sulle persone che siamo e cominciare con l’eliminare ciò che possediamo di materiale fa scattare un gran numero di riflessioni più intime e astratte che intaccheranno anche il resto della vita.

Quali sono gli ambiti in cui si può applicare il minimalismo?

L’intera vita. Qualsiasi cosa.

Essere minimalisti implica dover pensare tanto?

Sì, pensare e riflettere. Ma non solo: implica anche imparare a conoscersi a fondo e cambiare la propria visione. Spesso è una sfida, ci sono numerose cose che facciamo o che acquistiamo credendo di non poterne fare a meno ma se sperimentiamo un diverso tipo di approccio ci accorgiamo che non sono necessarie. Prima di entrare in possesso di un oggetto, in media, facevamo benissimo anche senza. Diventa indispensabile solo dopo che lo si possiede.

Perché dovrei seguirlo?

Meno sono le preoccupazioni più la vita migliora. Meno sono le cose che hai da fare, più è il tempo che puoi utilizzare per ciò che ami. All’inizio può essere faticoso e richiedere sforzi continui, dopo diventa la normalità. I benefici che porta sono innegabili e sperimentati da tutti quelli che decidono volontariamente di cominciare questo percorso (lo stesso non si può dire per chi è costretto e di conseguenza non ha la giusta predisposizione mentale). E’ un modo per crescere, per mettersi in discussione e per conoscersi profondamente. Per fare spazio da riempire con ciò che veramente rende la vita degna di essere vissuta.

Quindi, per riassumere, ecco i vantaggi principali:

  • Riduce le preoccupazioni, lo stress e migliora la salute mentale
  • Permette di avere più tempo per ciò che si ama davvero
  • Permette di crescere, mettersi in discussione e di conoscersi profondamente
  • Consente di rendere chiaro ciò che è essenziale
  • Aiuta a rendere più chiare le idee e a “ripulire” il proprio modo di pensare

Come diventare minimalisti?

1. Il lato pratico e materiale.

Come diventare minimalisti, punto 1

Come ho detto in precedenza non c’è una formula magica o un decalogo da seguire minuziosamente. Ci possono essere solo dei consigli per cominciare e per continuare. Bada bene, però, sono solo consigli cioè suggerimenti che puoi personalizzare, incrementare o modificare a tuo piacimento.

Comincia scrivendo una lista delle cose che senti davvero tue

Non credo che nessuno provi attaccamento per un mestolo da cucina, può essere indubbiamente utile, ma non è un oggetto che sentiamo “nostro”. Il primo consiglio che ti do, ancora prima di buttare qualsiasi cosa, è entrare nel giusto mindset che ti deve guidare nel tenere. Cerca di ricordare che conta molto più quello che tieni piuttosto che ciò che butti. Quindi, alla luce di questo, butta giù una lista delle cose che senti tue.

Fai un primo declutter della casa e di tutto quello che possiedi

Cominciare con gli oggetti è sicuramente la scelta più saggia, il primo passo da affrontare per poi procedere con gli altri ambiti della vita. Eliminare le cose ci insegna l’arte del lasciar andare, del non attaccamento e della selezione.

Fai un primo declutter completo di casa tua. Dividerlo per categorie e non per stanze è più comodo perché ti permette di non eliminare le stesse cose poste in ambienti diversi ma di fare tutto in una volta, in modo da non doverci pensare più.

Puoi procedere così, partendo da cose che ami meno per andare via via verso oggetti che solitamente sono più simbolici e carichi di significato:

  • Utensili e materiale da cucina(servizi di piatti, tovaglie e quant’altro)
  • Piccoli elettrodomestici e tecnologia + accessori(ad esempio cover di telefoni, cavi che non si sa a cosa si colleghino, etc.)
  • Biancheria per la casa (lenzuola, asciugamani, coperte, etc.)
  • Prodotti di igiene personale, da bagno e trucchi
  • Farmaci
  • Cancelleria e simili
  • Scartoffie(bollette, pagamenti, avvisi, etc.)
  • Cose varie (cassetti dove finisce di tutto, ripostigli)
  • Soprammobili e ricordini
  • Vestiti, scarpe e accessori
  • Oggetti da collezione (dvd, cd, videogiochi e simili) e libri

Vai piano

Il famoso detto dice “Roma non è stata costruita in un giorno”. Ci vuole tempo per modificare il proprio stile di vita e non si può pensare di rivoluzionare tutto in un paio di giorni. Se ti avvicini a questa pratica per la prima volta parti in piccolo e con gli oggetti, magari buttando uno o due cose al giorno, oppure lavorando a una specifica categoria per qualche giorno. Non farti prendere dalla smania e dall’entusiasmo di voler eliminare tutto, potresti fare degli errori di valutazione. O al contrario, se hai difficoltà perché ti senti molto attaccato a quello che possiedi, elimina poche cose per volta. Segui il tuo ritmo, senza esagerazioni.

Usa ciò che hai finché non arriva la sua fine

Elimina quello che non usi e non ti piace, consuma al massimo quello che ami: in linea di massima il principio è questo. Non ti contornare da cose inutili e, se le possiedi, rinuncia a loro buttandole o regalandole/vendendole (se sono in buono stato).

Quello che ami, invece, tienilo fino a quando non esaurisce il suo compito. Non buttare subito, cerca di capire se si può aggiustare in qualche modo. Non arrenderti appena una cosa non funziona più come dovrebbe, prova a cercare una soluzione.

Il mio PC, circa un anno fa, sembrava morto. Non si accendeva e quando, miracolosamente, riusciva a farlo i tasti non funzionavano a dovere. Potevo sostituirlo ma ho deciso di aggiustarlo. E’ stato sistemato e la tastiera è stata cambiata. Dopo un anno sto scrivendo ancora grazie a lui. Finché non mi diranno che non c’è più niente da fare continuerò a tenerlo.

Crea un ambiente accogliente

La casa in cui abitiamo, almeno per quanto riguarda la nostra epoca, è estremamente importante. Se un tempo la si utilizzava solo per mangiare e dormire, oggi è il luogo dove molti di noi preferiscono passare il proprio tempo libero. Sempre più persone, anziché bighellonare in giro, scelgono di rilassarsi in casa propria.

Per questo motivo è consigliabile renderla migliore possibile. Più comoda, confortevole e accogliente. Non solo eliminando il superfluo, ma anche migliorando il modo di utilizzare gli spazi.

Libera la macchina, se ce l’hai, dal ciarpame (e, se vuoi, liberati direttamente della macchina)

Se abiti in città quasi sicuramente la macchina non ti serve. I mezzi pubblici sono abbastanza efficienti, non sprecherai tempo per cercare parcheggio e ti eviterai un enorme quantitativo di nervoso. Per le commissioni grosse puoi utilizzare diversi servizi. La spesa, ad esempio, ti può essere recapitata a casa. Molti supermercati offrono questa possibilità. Oppure un particolare servizio Amazon ti permette di riempire delle scatole e di fare la spesa completamente online.

Se non puoi rinunciare alla macchina elimina tutta la sporcizia che vi si accumula dentro. Bottiglie d’acqua finite (magari usa una borraccia :)), fazzoletti, pacchetti di gomme da masticare e altro. Anche la macchina è un ambiente che deve trasmettere serenità, soprattutto se devi passarci molto tempo dentro. 

Come essere minimalista?

2. Tagliare le attività inutili e dannose.

Come diventare minimalisti, punto 2

I social

Quando penso ad attività dannose mi vengono subito in mente i social. Non che siano dannosi di per sé, ma ciò che contengono lo è parecchio. Mi riferisco, in particolare, ai commenti, alle discussioni e agli articoli inutili. Tempo speso a leggere cattiverie gratuite e odio. Questa è la prima attività che mi sento di consigliarti di tagliare e ridurre. 

La TV spazzatura

Stessa regola che vale per i social. La TV italiana ha raggiunto un livello imbarazzante per quanto riguarda i contenuti. I programmi gradevoli si possono contare sulle dita di una mano. Lo stesso discorso vale per le piattaforme di streaming, non tutto è da buttare ma sarebbe un pochino da ridurre.

Consumare contenuti uno dopo l’altro, puntate su puntate, non ci arricchisce in nessun modo. Non dico che sia necessario smettere di guardare, ma farlo con criterio. Scegliere davvero ciò che si vuole vedere, che secondo noi vale la pena vedere. Non guardare tanto per fare, per riempire il tempo che non si sa come utilizzare in altro modo, anestetizzandosi.

Le comunicazioni indesiderate

Newsletter, pubblicità a martello, notifiche di app, gruppi WhatsApp dove ad una informazione utile  equivalgono 150 messaggi inutili. Cestina tutto, disiscriviti, abbandona.

I vizi

Fumo, gratta e vinci, macchinette, mangiare compulsivo. Non che sia necessario essere perfetti, ma queste sono quasi sempre attività che ci portano un via un sacco di tempo e di soldi, non portando mai a niente di buono. Quando diventano un vero e proprio problema dobbiamo rivolgerci a uno specialista e, con un po’ di impegno, vedremo la nostra vita migliorare.

Eventi a cui non vuoi partecipare

Non ti va di fare aperitivo con Tizio perché avevi programmato di leggere quel bel libro che ti aspetta sul tavolo? Declina l’offerta. Senza sensi di colpa. Non sempre abbiamo voglia di fare ciò che gli altri propongono e andarci per essere di pessimo umore desiderando di essere da un’altra parte non è una grande idea.

Comincia con il fare quello che desideri veramente, trascorri il tempo come vuoi. Il tempo è tuo e solo tu puoi scegliere come impiegarlo.

Cose fatte tanto per fare, che non apportano nessun valore

Prova a pensare a cosa potrebbe accadere se dedicassi quasi tutto il tuo tempo libero inseguendo quel sogno che hai nel cassetto, oppure studiando per migliorare in una disciplina che ti piace. Non con smania e ansia, ma con piacere e profitto.

Pensa se i tuoi sforzi andassero tutti in una certa direzione quanti miglioramenti e traguardi potresti raggiungere. Lo puoi fare, basta eliminare tutte quelle attività che non portano da nessuna parte. Con calma però, non farti prendere dalla smania altrimenti ti esaurisci. Ci vogliono anche momenti di puro relax.

Come diventare minimalisti?

3. Gestire i rapporti personali.

Questa è una delle parti più interessanti ma anche più difficili. I rapporti personali non sempre sono facili e spesso siamo noi stessi a complicarli.

Il consiglio primario è di passare il proprio tempo con persone positive, che ci aiutino a crescere, ci ispirino e ci trattino bene. I rapporti tossici, come tutti sappiamo, non portano da nessuna parte.

Ciò che viene spesso frainteso è che il minimalismo non vuole portare le persone ad essere egoiste, ma a coltivare il giusto livello di amor proprio. Non si elimina chiunque dalla propria vita solo perché ha dei difetti. Si eliminano solo persone che si dimostrano dannose su molti fronti. Non si parla di allontanare chi la pensa diversamente da noi, ma chi non sa ascoltare le opinioni altrui.

Saprai sicuramente riconoscere chi non è adeguato per te. Chi ti offende e non ti rispetta a livello umano. Chi non crede in te e nel tuo potenziale, chi deride i tuoi sogni e le tue idee. Queste persone non meritano un posto speciale al tuo fianco.

La gestione dei rapporti è qualcosa di molto personale, ognuno li vive in maniera diversa perché pensa diversamente, ha differenti tipi di emotività e vari livelli di tolleranza. Nessuno può dirti come fare. Io posso solo consigliarti alcune cose, in apparenza semplici e banali ma che la maggior parte delle persone non fa:

  • Non frequentare persone tanto per fare, per riempire i buchi di tempo. Non sarebbe rispettoso per l’altro e neanche per te.
  • Prediligi chi ha un effetto benefico su di te: ti sarà sicuramente capitato di uscire con un amico/a e di ritrovarti scarico. Alcune persone succhiano le nostre energie come sanguisughe. Altre, invece, ci infondono la giusta carica.
  • Impara a stare da solo. La propria compagnia è migliore rispetto a compagnie scelte a caso.

Come diventare minimalisti?

4. Lavorare sulla mente.

Come diventare minimalisti, punto 4

Come per i rapporti personali, anche il lavoro sulla mente è quello in assoluto più difficile. Stando a quello che dice il Buddha “Noi siamo quello che pensiamo”, ed è vero. Il nostro modo di vivere e di processare gli eventi influisce molto sulle nostre azioni. Da un atteggiamento negativo nascono reazioni altrettanto negative.

Bisogna cercare di lavorare sugli aspetti meno gradevoli della nostra mente e del nostro carattere. Smussare gli angoli pungenti, eliminare gli automatismi che ci fanno reagire sempre nello stesso modo.

Modificare ciò che ci circonda e le nostre attività è già un modo per liberare la mente da un gran quantitativo di inutilità. Buttare gli oggetti e ridurre lo stress portato da social, TV e quant’altro è un piccolo passo avanti.

Possedere meno ci libera da molte preoccupazioni, ma non basta. Non possiamo limitarci al lato materiale del minimalismo.

La verità è che non esistono formule magiche per modificare il proprio modo di essere e di fare, e la maggior parte delle cose che funzionano sono frutto dei nostri tentativi e fallimenti, delle scoperte personali. Alcuni parlano di pensiero positivo e di visualizzazione, altri dicono che non serva a niente e che anzi, se si è obbligati a utilizzarli creano ansia e un peggioramento dell’umore.

Puoi provare, ma non è detto che funzioni.

Il pensiero positivo è l’abitudine (che si crea nel tempo) di eliminare i pensieri negativi sostituendoli con quelli positivi. Quando ci accorgiamo che la nostra mente sta prendendo una direzione sbagliata la indirizziamo nuovamente sulla retta via tramite un pensiero positivo (un bel ricordo, un futuro ipotetico, un bel posto). La visualizzazione, invece, consiste nello sforzarsi di immagine le cose come vorremmo che fossero. Nelle nostre visioni siamo rilassati, vincenti, ricchi oppure abbiamo il lavoro dei nostri sogni e quello che desideriamo.

Io, nel mio percorso, ho fatto due scoperte che su di me funzionano:

  • I pensieri ansiosi e ossessivi li posso combattere scrivendo.
  • Inseguire un obiettivo e cercare di realizzare i propri progetti migliora la vita a 360°, infonde sicurezza e ci fa sentire la versione migliore di noi stessi.

Nel corso del tempo sperimenterò altre cose e riporterò i risultati. Per ora questi sono i metodi che funzionano meglio per incrementare il proprio benessere psicologico e uscire dai momenti di crisi. Mentirei nel dirti che tutto è facile e funziona. Mentirei nel convincerti che con 5 minuti al giorno puoi modificare il tuo modo di pensare e vivere la vie en rose. Il minimalismo è un percorso di scoperta, ed è giusto che non tutto sia facile e immediato e che non ci siano risposte univoche.

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5. Migliorare il proprio stile di vita.

Quando ti rilassi, rilassati davvero

Per molti il “momento relax” è sul divano scrollando la home dei social. Pensi che sia davvero rilassante? No, è un bombardamento continuo di informazioni che raggiungono il cervello. Quando ti rilassi, prova a farlo sul serio. Stacca da tutto, fai un’attività sola che sia davvero rigenerante per le tue povere connessioni neuronali. Staccati dal bombardamento, spegni tutto, dimenticati dell’esistenza del telefono, delle notifiche e degli aggiornamenti continui.

Migliora il sonno

In quantità e qualità. Dormire bene è fondamentale per funzionare correttamente durante la giornata. Ci sono dei trucchetti che si possono utilizzare come:

  • Evitare gli schermi prima di dormire
  • Non impostare la sveglia come ultima cosa della giornata
  • Rendere l’ambiente della camera da letto più rilassante possibile
  • Utilizzare tecniche di respirazione e rilassamento
  • Essere regolari negli orari

Migliora l’alimentazione

Possiamo ridurre quello che mangiamo, mangiare solo cibo di qualità, eliminare gran parte della carne e prediligere frutta e verdura di stagione. Inoltre è meglio cucinare piatti semplici, poco speziati, leggeri da digerire. Bere molta acqua, evitare ciò che è industriale, ipercalorico, ricco di coloranti e conservanti. Apportare un gran quantitativo di fibre, ridurre il lattosio e i carboidrati.

Creare una dieta bilanciata non è semplicissimo perché le informazioni e i dietologi dicono tutto e il contrario di tutto. Non sappiamo di preciso se il latte fa bene, se le uova sono sane, e si alternano periodi di demonizzazione di alcuni prodotti con periodi in cui si elogiano. La scelta migliore, probabilmente, rimane quella di inserire tutto nella dieta, in quantità equilibrate e mai eccessive.

Fai attività fisica (o qualcosa di simile)

Anche solo 10 minuti al giorno. Una camminata, una passeggiata col cane, qualche esercizio, qualsiasi cosa. L’attività fisica stimola la produzione di ormoni, in particolare di endorfine e di irsina; il primo considerato l’ormone della felicità, il secondo utile per prevenire demenza, bruciare grassi e rafforzare le ossa.

Cosa succede una volta che abbiamo fatto tutto questo?

Questi sono la maggior parte degli elementi sul quale lavorare per migliorarsi nel proprio percorso verso il minimalismo, ma non solo. Questo è il punto di partenza e c’è un sacco di lavoro da fare, nel tempo, con calma.

La cosa migliore, quella che mi piace in assoluto di più, è che non si smette mai di crescere e di fare nuove scoperte. Da idee e tentativi nascono altre idee, in un flusso costante e potenzialmente infinito. Magari cominci a buttare degli oggetti e ti ritrovi uno o due anni dopo a traslocare in una casa più piccola oppure a decidere di non vivere in una casa classica.

Ciò che accomuna tutti questi argomenti, comunque, è il desiderio di trovare l’essenza delle cose, il significato profondo di ciò che facciamo. Non solo aumentare il tempo a disposizione e vivere più sereni, ma capire chi siamo davvero, quali sono le nostre priorità e ciò che davvero è importante per noi. Grazie al minimalismo impareremo a conoscerci per ciò che siamo veramente, ed è meraviglioso. Per questo amo così tanto questo modo di vivere.

Poi arriva il bello. Questo lungo elenco di cose da migliorare e da eliminare è solo il mezzo per arrivare a uno scopo. Molti credono che quello sia il minimalismo: buttare, ridurre, cancellare, fare spazio. Ma il minimalismo, quello vero, è ciò che viene dopo.

E’ una vita all’insegna di ciò che realmente desideriamo. Ricca di cose, persone e attività che amiamo, un’esistenza autentica. E non possiamo raggiungerla se prima non facciamo una pulizia profonda fuori e dentro di noi.

Il minimalismo, per me, è una vita degna di essere vissuta, su misura per noi, senza condizionamenti esterni. E’ trascorrere il tempo che abbiamo capendo veramente chi siamo, e non come estranei a noi stessi. E’ lasciar perdere quello che vogliono gli altri.

Arriverà un momento in cui avrai buttato quello che c’era da buttare ed eliminato ciò che era da eliminare. Ti ritroverai carico di energia, ordinato; ti sentirai pulito e nuovo. E sarà da lì, da quel momento, che comincerai a costruire te stesso. Sarà dal vuoto che comincerai a riempire con ciò che davvero merita di esserci.


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