Spesso tralasciato e un po’ messo in secondo piano, il decluttering emotivo è forse la parte più importante del processo di decluttering e della filosofia minimalista in generale. Si tratta, anche e soprattutto, dell’insieme di azioni e accorgimenti più difficili da mettere in pratica e da portare avanti, dato che non c’è un punto netto di partenza o di arrivo e tutto sembra un po’ vago e senza forma.
Mettere ordine nella propria testa, in certi momenti della vita, diventa però una priorità assoluta. Ogni tanto è necessario fermarsi e chiedersi se quello che si sta facendo è giusto per sé, se il proprio modo di pensare è davvero funzionale e se qualcosa sta andando per il verso sbagliato.
Riflettere sul proprio modo di pensare e agire è estremamente complesso: i nostri schemi mentali si formano nel corso dell’infanzia e a volte non ci rendiamo nemmeno conto di possederli. Spesso è il nostro corpo che ci segnala che qualcosa non sta andando come dovrebbe tramite malumori costanti e apparentemente immotivati, attacchi di panico improvvisi o malanni psicosomatici.
Allora, in casi come questi, giunge il momento di prendere in mano la propria vita e di procedere con un bel decluttering mentale utile per capire quali sono quei modi di agire/di pensare disfunzionali, come fare per sostituirli con qualcosa di più utile ai fini del nostro benessere e come mettere ordine nella propria testa per evitare di ricadere negli stessi errori, causa di stress e malessere.
Decluttering emotivo, qualche premessa sul da farsi
Come ti ho anticipato non si tratta di una missione semplice. Fare ordine dentro se stessi richiede un notevole sforzo quotidiano e una gran dose di spirito di osservazione, ma sicuramente ne vale la pena.
Un aspetto fondamentale di cui tenere conto è la singolarità di ognuno: per quanto si possa essere simili, e magari rientrare in macro aree di comportamenti, ognuno ha una propria storia e un particolare vissuto, ha fatto determinate esperienze e non altre, ragiona in una certa maniera e ha le proprie inclinazioni.
Proprio per questo è necessario concentrarsi profondamente su di sé e sul proprio modo di funzionare, bisogna diventare consapevoli di se stessi e dei propri meccanismi. In molti casi essi sono talmente automatici che spesso non li notiamo neanche, ma rifletterci su è davvero fondamentale.
La prima premessa, quindi, riguarda l’attenzione verso se stessi e la propria storia. Questa è la base, la linea di partenza. Nella propria storia personale sono nascoste la maggior parte delle motivazioni che ci hanno portato a essere quello che siamo oggi. Per un buon decluttering emotivo è necessario capire, a certe cose, come ci siamo arrivati. Dopo la presa di coscienza, in un momento successivo, è possibile andare a modificare i comportamenti dannosi eliminando i modi di pensare poco funzionali.
Un altro aspetto molto importante, che costituisce la seconda premessa al decluttering mentale ed emotivo, è che certe cose non possono essere eliminate, ma solo gestite. Le esperienze negative che abbiamo fatto e che faremo in futuro, il dolore, la perdita, il rifiuto, il lutto, sono tutte cose che prima o poi ci toccheranno o che ci hanno già toccato. Non possiamo eliminarle dalla nostra vita, ma possiamo fronteggiarle diversamente; ed è proprio a questo che serve questa particolare forma di decluttering.
Gli argomenti sui quali concentrarsi
Gli aspetti che normalmente mettono in difficoltà molte persone e che costituiscono i motivi principali di sofferenza perché affrontate in maniera disfunzionale sono:
- Rifiuto
- Bassa autostima
- Solitudine
- Perdite e traumi di varia natura
- Senso di colpa
- Insuccesso
Si tratta di aspetti che difficilmente sappiamo fronteggiare nella maniera corretta, di solito perché nessuno ci ha insegnato come fare. Naturalmente ci sono modi più funzionali di altri e, per fortuna, esistono diverse tecniche pratiche per rimodellare il proprio pensiero in merito alla questione ed evitare per tempo che tutte queste ferite creino problemi più grandi.
Il decluttering mentale ed emotivo, quindi, può venire in nostro aiuto. Concentrandoci su questi aspetti, valutandoli attentamente uno per volta e capendo quali sono i comportamenti disfunzionali che mettiamo in atto, possiamo ambire a una vita più serena, a una maggiore salute mentale e quindi a un livello di benessere nettamente più elevato.
In questo modo, indipendentemente da ciò che ci accade nel corso della vita, possiamo avere le risorse per affrontare ogni cosa con serenità, senza sofferenza eccessiva e inutile, ma con dei buoni strumenti per crescere e migliorare.
Non mi stancherò mai di dire che ci vuole molto impegno e altrettanto coraggio: cambiare è spaventoso e, anche quando il livello di sofferenza emotiva è molto elevato, si tende a non volerlo fare per lasciare tutto così com’è. Mettere ordine nella propria testa, però, ha vantaggi innegabili anche se comporta l’uscire dalla comfort zone, dal proprio sentiero battuto fatto di modi di reagire ripetitivi e consolidati. Non è semplice, ma spero che tu abbia comunque il coraggio di farlo.
Proprio per questo nel corso di ulteriori articoli mi soffermerò su ognuno degli aspetti (tutti molto importanti) che ti ho elencato in precedenza, per andare avanti in maniera graduale con il decluttering emotivo e mentale. Intanto, per avere un’idea del percorso, ti consiglio di leggere il libro Pronto intervento emozioni di Guy Winch che ho trovato estremamente interessante e utile per lo scopo.