Credo che sia importante saper gestire bene i propri spazi. Per questo da quando mi sono trasferita ad abitare da sola ho reputato essenziale creare un angolo dedicato al mio studio. Consiste in una semplice scrivania e in una comodissima sedia da conferenze. Avere un posto per studiare e per lavorare al pc mi aiuta a concentrarmi maggiormente. So che quando sono lì è tempo di fare sul serio.
Tutti i vantaggi di uno studio ordinato e con poche cose
Io adoro avere tutto ciò che mi serve a disposizione senza dover sprecare tempo per cercare le cose. Per questo nella mia scrivania non c’è praticamente niente: un porta-matite con due evidenziatori, una penna e una matita, la Vodafone-Station per internet e un posacenere con accanto un accendino (viziaccio).
La cancelleria, i quaderni e simili sono posizionate in un unico punto, tutto in un mobile vicino alla scrivania, ma questo solo dopo aver effettuato il decluttering. Prima si trovavano sparsi per la casa, qualche penna di qua, un quaderno di là, qualcosa in un cassetto, qualcos’altro in un altro.
Avere tutto a portata e soprattutto tutto nello stesso posto consente di:
- Risparmiare tempo prezioso nel cercare ciò che ci serve
- Notare subito quando manca qualcosa che ci serve
- Sapere precisamente cosa si possiede
Tutti vantaggi che fanno recuperare un sacco di tempo speso in infruttuose ricerche. Uno studio ordinato, inoltre:
- Consente di essere più produttivi
- Rischiara le idee quando si deve lavorare
- Crea un clima di calma e rilassatezza
- Dona energia positiva
Secondo molti una scrivania disordinata è sintomo di una mente creativa. Che sia vero o meno, so solo che quando mi ritrovo sommersa dal marasma di oggetti mi viene tutto tranne che la voglia di lavorare e di scrivere qualcosa di nuovo.
Il decluttering della cancelleria
Il mio decluttering è stato piuttosto semplice e lineare. Ho raccolto tutto quello che avevo sul tavolo, ho cercato bene in tutta la casa e ho trovato differenti oggetti in posti poco consoni a della cancelleria.
Una volta messo tutto sul tavolo ho cominciato a valutare cosa tenere e cosa buttare:
- Ho provato tutte le penne, pennarelli, evidenziatori e simili buttando via tutto ciò che era scarico.
- Ho valutato anche l’effettiva utilità dell’oggetto, esempio: matite che non utilizzo mai, penna per cd inutilissima, tratto-pen troppo spessi, punti per una pinzatrice che non possiedo più, penne rosse. Tutte cose da eliminare.
- Alcune cose le ho buttate senza rimpianti come i post-it e linguette per segnare le pagine dei libri, mai utilizzati né l’uno né l’altro.
- Ho fatto una cernita di quaderni, blocchi, blocchetti etc. alcuni usati, altri nuovi. Parte di loro sono finiti nella raccolta differenziata, altri diventeranno pagine di brutta per la lista della spesa e simili, utilizzati uno per volta fino a esaurimento scorte.
Alla fine sono rimasti solo: 4 quaderni nuovi che verranno utilizzati per l’università e per fare i riassunti, una decina di penne che a turno verranno utilizzate e finite, una pinzatrice con i suoi punti, due gomme, 4 o 5 matite (che verranno finite e utilizzate come per le penne), due tratto-pen che uso, un paio di bianchetti, un righello, 3 pennarelli da lavagna e due evidenziatori. Il tutto in un astuccio delle scorte, messo nel ripiano del mobile che da oggi ospita la cancelleria, i quaderni e il mio materiale dell’università (libri e riassunti di esami che devo ancora dare).
Nulla verrà più comprato prima della fine delle scorte, quindi per almeno un paio di anni credo di essere a posto. Il problema per questi tipi di oggetti, infatti, non sta tanto nel buttarli, quanto nel frenare l’impulso di acquistarli. Alcune cose sono molto carine e colorate, mi attirano. Ma restano un inutile spreco di soldi. Quindi basta, per tutto il 2020 non comprerò niente in nessuna cartoleria, promesso.
Solo quando tutto sarà esaurito, uno o due pezzi per volta, tornerò a comprare ciò che mi serve. Non voglio più trovarmi nella situazione di avere un marasma di penne e simili in ogni angolo di casa.
Un vantaggio bonus
Alcuni quaderni contenevano l’inizio di qualche progetto: un riassunto di un manuale sul cinema, un diario personale, un diario dei sogni… tutte cose mai portate a termine.
Ho buttato via tutto e con essi se n’è andato anche il frustrante senso di incompiuto che li accompagnava. Ora ho deciso di cominciare meno cose e solo se sono veramente sicura di volerle portare a termine, quindi per ora ho solo il Bullet Journal. Non voglio che nessun fardello mi insegua come un fantasma, soprattutto se si tratta di progetti iniziati per sfizio e non per obbligo.